Collecting wishes from far away,
in an empty town at the idi of May
the pollin the bottle, in a mouthful will inspire
oh wind make me, in a deep breathe, thy lyre
Fillin it up with white fake emptiness
absolutely with nothing, more or less.
A butterfly catcher running after the wind
followin floating flakes of lightness wing’d
On the bottom, where the seasound lies
dreg of prosits, flash of smiles, echo of cries.
Clouds of powerful powder, ashes and dust
the time won’t last as a bomb will blast.
The silver behind the glass we came to crash
every prejudice to smash.
Posted in: racconti
stefano
giugno 8, 2011
io di sicuro non volevo questo:
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non so, ma tant’è e tanto vale,
da domani. un domani abbastanza
ascoltando http://www.youtube.com/watch?v=cG22FlB11qU
suzanne di de andrè ho deciso di fare un pò di salubre gavetta traducendo quello che mi và, in inglese, perchè penso sia super-fluo nella notte quando cerchi di broccolare una straniera.
francia vers 07 ricordi di spiegazioni di ricordi di impressioni
aprile 12, 2010
sento, ondeggianti come steli di lavanda
i miei compagni spazientirsi, in attesa dell’alba,
sento, un silenzio lento immobile concentrato nel vento
denso che sembra pesare
quasi il pensiero fosse di plumbee nubi
e nel vuoto si propagasse alla velocità del suono
il sole si fa attendere, il tempo no,
i colori cangiano e il sole sale un po’
stiamo facendo quello che raramente facciamo, quasi per disabituarci da ritmi meccanici e infecondi, stiamo
a sentire l’effetto della terra che gira,
ognuno è solo e la sua attenzione
vola tra gli altri frusciando, li accarezza li circonda
osservo percepire la situazione, li vedo sentire la posizione, come se avessero delle vecchie radici
come fiori o menhir
passivi lasciano che il sole di ogni giorno li penetri fino a scaldarli, scrollano di dosso tutte le mattine perse senza gusto,
li guardo osservare loro stessi muoversi assieme in sintonia verso il sole
guardo i loro volti assonnati illuminarsi nell’inconsueto rito
li vedo uscire dal loro abituale mondo come da una scorza d’ombra
sento in loro l’aria di una preghiera
gustano un altro giorno eterno.
il tramonto tra i monti non è un granchè
si è stanchi e distratti si cantano le quotidiane fatiche
un giorno dico che la routine va spezzata
il giorno dopo, invece, la luna, mai così piena, è oscurata dai lampi di un temporale inopportuno
Ci troviamo in piedi alle 3 per essere in cima al monte in prima fila per la nascita del sole
colpo di scena scema il temporale e dopo aver perso ore di sonno e un po’ d’entusiasmo ci incamminiamo sulla via
apologia
ottobre 20, 2008
So che c’è un tasto che se schiaccio un tot di volte fà scattare un ingranaggio il cui effetto è vergognoso ma non lascia rimpianti. So che ogni volta il numero di volte è diverso. So che è vergognoso l’effetto ma so che non lascerà alcun segno nella mia memoria, ogni volta è come se fosse la prima, so cosa potrebbe succedere ma mai quello che è successo. Bramo e temo quel momento. So che trasformarsi o fingersi può voler significare insoddisfazione, donde sgorga il desiderio, so che lo rifarò, so che non sarò me stesso, ma so che sarà la mia immagine a subirne. So che potrò fare, una volta che il meccanismo è in moto, cose di cui mi pentirei se potessi, ma so che non me ne dovrò pentire, e so che mi dispiacerà non potermene vergognare. Non posso dire di farlo apposta o volentieri eppure schiaccio quel tasto, per vedere cosa succede, sembrerà banale, ma a me piace di pigiarlo, sentire gli ingranaggi del meccanismo muoversi e sforzar la vista per vedere quel limite svanire.
orpello_faceto
luglio 12, 2008
ops, che si deve pur dire la verità sulla promiscuità visceral cosmopolita dell’oggidì, c’est ne pas vrais?
viva l’ apostrofe distorta,
jug jug to dirty ears…
shanti shanti shanti, buddha schifa sant’agostino.
terra imbevuta
perdonate le birre in remissione dell’ altro…
adieu, zum beispiel…
follelfo
giugno 30, 2008
Traduzione a cura di O0piate:
Nel tempo della semina, impara. Nel tempo del raccolto, insegna. In inverno, divertiti.
Guida il tuo carretto e l’aratro sopra le ossa dei morti.
La strada dell’eccesso conduce al palazzo della saggezza.
La Prudenza è una ricca, brutta e vecchia zitella, corteggiata dall’Incapacità.
Colui che desidera ma non agisce, alleva pestilenza.
[…]
Le prigioni sono costruite con le pietre della Legge,i Bordelli con i mattoni della religione.
[…]
Il corvo vorrebbe che ogni cosa fosse nera, il gufo che ogni cosa fosse bianca.
Esuberanza è bellezza.
follelfo
giugno 30, 2008
Estratti da “Proverbs of hell” di William Blake (1757-1827)
In seed time learn; in harvest teach; in winter enjoy.
Drive your cart and your plough over the bones of the dead.
The road of excess leads to the palace of wisdom.
Prudence is a rich ugly old maid courted by Incapacity.
He who desires but acs not, breeds pestilence.
[…]
Prisons are build with stones of Law, Brothels with brick of Religion.
[…]
The crow wish’d everything was black, the owl that everything was white.
Exuberace is beauty.
Il week end di Lambrate
giugno 23, 2008
Silenzi di umidità stagnante si rincorrono per le strade deserte. Un sottopassaggio, rumore un boato. Sfreccia una moto ed illumina graffiti tremolanti di giallo. È una sensazione di pace l’odore d’asfalto fresco appena gettato, una conca, una foce. Un marciapiede che nasce, un palazzo che sorge. L’atteso week end. L’assalto ai laghi, ai monti, al mare. L’assalto alla tangenziale. L’ingorgo autostradale. Dieci chilometri di coda all’uscita Palmanova. Macchine ferme, rombanti asfissianti; dall’alto dello svincolo osservano il verde degli alberi ed un parco. Il Lambro, più che un fiume uno sputo. Ronzano le zanzare, e tu? Insegui le lucciole. Arrampichiamoci per queste pareti scoscese, inseguiamo un lumino che scorre e ricorre là, sempre più su. Milano, c’è sempre. Per chi non abbandona l’afa, lo smog, il cemento asfissiante. Costruiamoci un futuro, costruiamo una perifrastica passiva, una perifrastica attiva, un’infinitiva. Gerundio, gerundivo, participio congiunto. Congiuntivo esortativo.
follelfo
giugno 5, 2008
in salita respiri così affannosamente
che il cuore rimbalza nella tua mente
tra le nubi ti vedi luminoso e ridente
ad altro non pensi che al vuoto niente
gravi pensieri ti lasci alle spalle
in cima solo senti il rumor delle stelle
ascolta il silenzio del vento che romba
lassù sei solo vita il mondo è una tomba
dove ci si sente più vicini al cielo
e spiriti danzano dietro al velo
quando nessuno puoi maledire
e la pioggia non sembra voler finire
d’un sol fiato insieme cantare
libere coccinelle pronte a volare
non c’è bisogno di un vero sentiero
ma sentirsi con gli altri un semplice intero
e correre è più facil che camminare
non servon parole per farsi capire
poichè la fatica è un legame profondo
e il suono di passi amici fà da sfondo
senti i piedi posarsi sul mondo
e gli altri capisci in un secondo
sul cammino passar su rocce e radici
sentir il ritmo nelle ossa, sentirsi felici
naso all’insù nel cielo a cercare giove
sentire le lacrime sentire che piove.
siam venuti per metterci alla prova
chi cercava qualcosa amici ora trova
sapendo che abbiamo imparato un bòtto
dovremmo tenerci tutti in contatto
da domani torniam ai nostri paesuoli
mai più sentirem d’esser poi così soli
da domani a casa ripensa e sorridi
a quei legami indistruttibili
ricordi dolenti mesto e muto gridi
brindisi a fantasmi memorabili
follelfo
giugno 5, 2008
Traduzione semi-ragionata di Spacca lo specchio
Raccogliendo sogni da molto lontano
a metà maggio nel bareggiano
il polline nella bottiglia d’un sorso ispira
o vento d’un soffio fà di me la tua lira.
Con falsovuoto reimpir il recipiente
colmarlo per bene, più o meno con niente.
Rincorrer batuffoli con l’acchiappafarfalle
foss’anche solo per sembrare un pò folle.
Sul fondo, dove riposa il suono del mare
l’eco di grida, sorrisi e brindare
fiumi di fumo, polvere e cenere
come una bomba, il tempo sta per esplodere.
Spacca lo specchio, squaglialo in scaglie
scaglia le schegge e il velo taglia.
vers summer 2007
giugno 4, 2008
the ascent
in the ascent you breath so loud
the beating pulse is all you sense
you see yourself upon a cloud
hence you’ll listen to nothing else
on the top the noise will stop
and heavy thoughts will drop
hear clear silence of blowing air
in the middle of nowhere
where men feel close to the sky
and the spirits lightly fly
when there is no one to blame
it will start to rain again
as a voice togheter sing
on a free ladybug’s wing
didn’t need any way down
we just needed each other sound
running was lighter than walk
to understand we didn’t talk
feeling everyone’s around
cause the effort’s a deep bound
as your feet touch the ground
with new friends yourself you’ve found
on the path on roots and stones
feel the rythm in our bones
searching jupiter in the sky
looking up above our nose
sensing time is passing by
moon and friends are always close
we came here to have a try
now we leave but we won’t cry
knowing that we learned much
we should really keep in touch
from tomorrow in our home
we won’t feel so much alone
from tomorrow smile and think
at those unbreakable links
we’ll remember tosts and drinks
and in sorrow we won’t sink